«L’8 e il 9 giugno si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. È un voto importante. È il tuo voto. È un voto che deve costruire l’Europa di domani, un’Europa che deve saper affrontare le grandi sfide del nostro futuro, che non sono piccole sfide.
L’Italia da sola non ce la può fare perché bisogna occuparci del cambiamento climatico, della povertà, dell’immigrazione. Bisogna occuparci della nostra sicurezza e del nostro benessere.
Solo l’Europa ce la può fare nello scacchiere mondiale e nella sfida globale. Per cui, mi raccomando, esprimi con coscienza il tuo voto!»
- Alberto d’Alessandro -
Ormai le elezioni europee sono sempre più vicine e il nostro presidente, Alberto d’Alessandro, ci tiene a sottolineare l’importanza del voto e del ruolo che l’Unione Europea ha nella vita di tutti noi.
Abbiamo approfondito insieme questi e altri temi in una breve intervista.
Perché è importante votare per il Parlamento europeo? E in che modo il voto di noi cittadini italiani può andare a influenzare quello che viene deciso a Bruxelles?
«È importante votare per il Parlamento europeo perché è il luogo dove i cittadini di tutta Europa sono rappresentati. Bisogna ricordarci che la funzione del parlamentare europeo è quella di creare un collegamento con i territori nei quali il parlamentare è stato eletto: quindi, trasmette l’esigenza del singolo territorio all’Europa.
Infatti, il Parlamento è uno degli organi decisionali dell’Europa: la procedura legislativa prevede che l’iniziativa parlamentare sia fatta dalla Commissione europea, dopo di che la proposta viene codecisa insieme al Consiglio dei Ministri, che rappresentano i 27 Paesi, e al Parlamento. Pertanto, il ruolo del Parlamento è strategico e sempre più importante nell’approvazione delle normative europee.»
I sondaggi rivelano che molti cittadini italiani sentono l’Europa come qualcosa di distante e le elezioni europee storicamente contano meno affluenza, soprattutto nei Comuni dove non si vota per le amministrative. Cosa ne pensi di questa situazione e in che modo si può far sentire l’Europa più vicina alle persone?
«Purtroppo, la comunicazione dell’Europa è fatta in modo scorretto: non si affrontano temi europei, ma si rovesciano le questioni europee sul livello nazionale e si usano le elezioni europee per consolidare il sostegno dell’opinione pubblica a livello nazionale. La maggior parte delle leggi che vengono adottate oggi in Italia nascono da Bruxelles, per questo tutti i partiti politici dovrebbero cambiare il loro livello di attenzione, di comunicazione e anche di informazione sull’Europa.
Questo incoraggerebbe le persone e le renderebbe più consapevoli delle loro scelte. In secondo luogo, sarebbe importante diffondere un senso civico europeo: non possiamo pensare di essere buoni cittadini italiani senza essere buoni cittadini europei. È importante eleggere persone capaci, responsabili e consapevoli, che siano in grado di tutelare gli interessi dei propri territori verso l’Europa. Il Parlamentare europeo, infatti, rappresenta i cittadini d’Europa.»
In un contesto del genere, quale ruolo può avere un’associazione come Casa Europa, che promuove i valori dell’Unione Europea sul territorio?
«Casa Europa ha un ruolo fondamentale di informazione per le persone, di trasmissione degli aspetti legislativi e di dibattito delle politiche europee: è di fatto un “think-tank” a livello locale, che permette il collegamento tra il nostro territorio e l’Europa, accorciando la distanza con Bruxelles.»
Guardando al futuro, cosa ti aspetti dall’Europa dei prossimi cinque anni? Pensi che la linea resterà quella degli anni passati?
«Saranno cinque anni di grande sfida, perché il ruolo dell’Europa è destinato ad accrescere. Io sono convinto che l’Europa sia una “comunità di destino”: alla fine noi siamo destinati a rafforzare l’Europa; è diventato un fatto irrinunciabile quello di innalzare il livello da un piccolo territorio, come l’Italia, a un livello transnazionale, come l’Europa, per essere insieme una comunità unita per affrontare le sfide globali che sono impegnative. L’Europa è minacciata dalla competizione con le grandi potenze, per cui c’è bisogno di rafforzare il sistema unitario sui grandi temi come sicurezza, sanità pubblica, cambiamento climatico.
Ad esempio, senza l’Europa come avremmo affrontato la pandemia? Oppure, senza l’Europa non possiamo pensare di salvaguardare il nostro ambiente. Se dovesse vincere il sovranismo rischiamo di avere cinque anni di stallo in negativo, dove non riusciremmo ad affrontare le grandi sfide. Se dovesse vincere una corrente più europeista allora si correrà su altri temi, come quello dell’allargamento, perché l’Europa dei 27 non basta, poi bisogna affrontare le riforme delle istituzioni, che sono necessarie soprattutto in un’Europa più grande che si rapporta con vari Paesi, ad esempio si pensi al rapporto con l’Ucraina.
Poi ci saranno le grandi sfide a cui non possiamo sottrarci, come quella tecnologica, perché la nostra sicurezza passa dallo spazio e dai canali sottomarini; quindi, importante è anche il tema degli oceani e dei mari, tema che va affrontato non solo per la sicurezza, ma anche per l’economia; il tema dell’intelligenza artificiale, perché il rapporto uomo-macchina è fondamentale per il futuro; il tema del cambiamento climatico, per capire se rafforzare il ruolo dell’Europa come leader mondiale nel settore dell’ambiente e dell’ecologia.
Il mio punto di vista è che sia necessario raggiungere, a tal proposito, gli obiettivi che la precedente commissione di Ursula von der Leyen si era proposta, come l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
Bisogna andare a votare per rafforzare l’Europa.
Il piano delle riforme ci fa riflettere sul futuro di una nuova Europa, dove il destino dell’Europa non debba più essere in mano ai piccoli Paesi, che sono in grado di condizionare le grandi politiche con il loro diritto di veto, ma deve essere scelto democraticamente da tutti i Paesi attraverso il Parlamento europeo, perché spesso vengono bloccate politiche che invece sarebbero fondamentali.
È importante l’Europa anche per arrivare alla pace: l’Europa deve essere in grando di poter prendere una posizione univoca nei confronti delle guerre. Una federazione degli Stati europei può giocare un ruolo fondamentale nella costruzione della pace, attraverso le Nazioni Unite, che sono l’unico strumento che può intervenire a livello globale, ma i cui interventi sono spesso bloccati dal veto delle grandi potenze e in uno scenario ancora legato alla storia del passato e alla fine del secondo conflitto mondiale, quando invece dovremmo guardare al futuro per costruire un’Europa forte all’interno del sistema delle Nazioni Unite, in grado di lavorare a livello mondiale.
In un contesto globale nessuno Stato dell’UE preso singolarmente può farcela, perché poi il confronto è tra i grandi continenti. Solo uniti possiamo affrontare le grandi sfide tecnologiche, ambientali e quelle che riguardano il mondo umanitario, come immigrazione, povertà, sanità, diritti, pace. Il voto è quindi importante per garantire il progresso dell’Unione Europea.»
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Vi ricordiamo che con le elezioni europee di questo weekend si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. I seggi saranno aperti sabato 8 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 23:00, e domenica 9 giugno, dalle ore 7:00 alle ore 23:00.
Vi ricordiamo anche di portare con voi tessera elettorale e documento di identità. Trovate una comoda guida al voto sui nostri social!