Il 14 settembre 2022 si è tenuto il tanto atteso 'State of the Union', l'annuale discorso sullo stato dell'Unione Europea da parte della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Istituito nel Trattato di Lisbona con l'obiettivo di rendere più democratica e trasparente la vita politica dell'UE, lo State of the Union, prevede anche un'esposizione che la Commissione Europea intende intraprendere nel corso dell'anno successivo. A seguito del discorso si tiene un dibattito nel Parlamento Europeo sulla situazione politica dell'UE.
Nel 2021 il discorso di von der Leyen si era concentrato su cinque punti principali, con al centro la ripresa dalla crisi causata dal Covid19:
1. Diritti sociali, con la questione dei posti di lavoro dignitosi, delle condizioni di lavoro giuste, una migliore assistenza sanitaria e un buon equilibrio di vita legati a una equità fiscale con l'obiettivo dell'approvazione del tasso minimo d'imposta sulle multinazionali.
2. Ambiente e transizione verde, con il Green Deal europeo e l'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030.
3. Salute, con l'obiettivo di creare un pilastro europeo della salute con l'autorità HERA per la prevenzione e la risposta alle emergenze sanitarie e la donazione delle dosi di vaccino in Africa.
4. Difesa e sicurezza, citando la situazione in Afghanistan e la necessità in Europa di integrare l'intelligence, la formazione, la ricerca e la cybersicurezza.
5. Semiconduttori, questione strategica con l'obiettivo di creare un sistema europeo per la produzione dei chip.
Il discorso di quest'anno è stato molto atteso alla luce delle difficoltà economiche e politiche legate alle conseguenze dell'aggressione russa all'Ucraina.
Vediamo i punti principali del discorso di von der Leyen:
Sul tema centrale dell'energia elettrica, del gas e del loro costo, von del Leyen ha annunciato misure che consentiranno agli Stati membri di ridurre il consumo di energia elettrica e sostegni mirati. Sarà proposto un massimale per le entrate delle imprese che producono energia elettrica a basso costo che stanno realizzando profitti inaspettati. Questi profitti saranno condivisi e incanalati verso coloro che ne hanno più bisogno, con l'obiettivo di raccogliere oltre 140 miliardi di euro che gli Stati membri potranno usare direttamente per mitigare la situazione.
Similmente l'industria dei combustibili fossili, le grandi compagnie petrolifere, del gas e del carbone stanno realizzando profitti enormi e dovranno dare un apporto commisurato, versando un contributo di crisi.
C'è l'impegno ad abbassare i prezzi del gas e a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e la competitività.
In ottobre sarà modificato il quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato per consentire la concessione di garanzie statali preservando al contempo la parità di condizioni.
Si procederà a una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell'energia elettrica per arginare l'influenza dominante del gas sul relativo prezzo, in modo da poter trarre vantaggio dalle fonti rinnovabili a basso costo. L'assetto attuale del mercato dell'energia, basato sull'ordine di merito, non è più nell'interesse dei consumatori, ha affermato la von der Leyen.
Centrale è stato anche il tema dell'attuale invasione russa in Ucraina. È stata elogiata la solidarietà dell'Europa e come questa resti salda al fianco dell'Ucraina fin dal primo giorno, con sostegni economici, umanitari, militari e con l'ospitalità per milioni di rifugiati. Un impegno a lungo termine con l'obiettivo di ricostruire l'Ucraina.
È stato annunciato che la Commissione collaborerà con l'Ucraina per darle accesso al mercato unico senza soluzione di continuità.
La von der Leyen è stata molto chiara, dichiarando che «le sanzioni sono qui per restare» e che «questo è il momento per noi di mostrare determinazione, non pacificazione». Riguardo al gas, la Presidente ha affermato che è stato diversificato l'approvvigionamento, abbandonando la Russia in favore di fornitori più affidabili come la Norvegia, l'Algeria e altri. Lo scorso anno il gas russo rappresentava il 40 % delle importazioni di gas, oggi la percentuale è scesa al 9 % per il gas trasportato via gasdotto. Ha affermato che la Russia continua a manipolare attivamente il mercato dell'energia europeo, preferendo bruciare il gas piuttosto che consegnarlo e che questo mercato non funziona più.
È stato concordato lo stoccaggio congiunto che attualmente si attesta all'84%, superando l'obiettivo, anche se non basterà.
Nel discorso la Presidente ha chiesto un'Unione più coraggiosa, più vicina alle persone nei momenti di bisogno e più audace nel far fronte alle sfide storiche e alle preoccupazioni quotidiane degli europei. Per questo, ha affermato, «la Conferenza sul futuro dell'Europa è stata così importante: è stata il primo esempio di un diverso tipo di partecipazione civica, che va ben oltre quella del giorno delle elezioni. Adesso, dopo aver ascoltato la voce dei suoi cittadini e delle sue cittadine, l'Europa deve dare risposte concrete. Qualcuno potrebbe dire che non è il momento giusto. Ma se vogliamo davvero prepararci al mondo di domani dobbiamo essere in grado di intervenire sulle questioni che stanno più a cuore alle persone. E dato che ci stiamo impegnando seriamente per allargare l'Unione, dobbiamo impegnarci seriamente anche per riformarla. Pertanto, come questo Parlamento ha chiesto, ritengo che sia giunto il momento di una convenzione europea» che potrebbe portare a una revisione dei trattati.
Per von der Leyen questo momento rappresenta uno spartiacque nella politica internazionale e richiede un ripensamento del nostro programma di politica estera. Afferma che è il momento di investire nella democrazie e chiede ambizione nell'ampliare e rafforzare il nucleo dei paesi democratici, a partire da quelli europei. Chiede vicinanza ai paesi che si stanno avvicinando all'UE, «perché il cammino verso democrazie forti e il cammino verso la nostra Unione coincidono», citando i Balcani occidentali, l'Ucraina, la Moldova e la Georgia. Nel discorso ha sostenuto la richiesta di una Comunità politica europea annunciando la presentazione delle nuove proposte al Consiglio Europeo.
Ha chiesto attenzione al modo in cui le autocrazie straniere stanno prendendo di mira l'Europa, finanziando istituti che minano i nostri valori, diffondendo disinformazione e menzogne che sono tossiche per le nostre democrazie. Così come è stato introdotta una normativa per controllare gli investimenti esteri diretti alle imprese europee per motivi di sicurezza, ha chiesto di proteggere meglio i valori dell'Unione dalle ingerenze malevole esterne. Per questo ha annunciato un pacchetto per la difesa della democrazia, per individuare influenze straniere occulte e finanziamenti sospetti.
È stato annunciato un nuovo Fondo sovrano, l'EU Sovereignty Fund, per controllare meglio le catene di approvvigionamento della propria economia e per garantire che il futuro dell'industria europea sia in Europa. Oltre a questo anche la lavorazione dei metalli è altrettanto critica e oggi la Cina controlla l'industria mondiale della trasformazione con quasi il 90 % delle terre rare e il 60 % del litio che vengono lavorati sul suo territorio. La Presidente ha affermato che saranno individuati progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall'estrazione alla raffinazione, dalla trasformazione al riciclaggio per costituire riserve strategiche laddove l'approvvigionamento è a rischio, annunciando una normativa europea sulle materie prime critiche, aumentando la partecipazione finanziaria a importanti progetti di comune interesse europeo.
Per l'idrogeno è stato affermato che dobbiamo passare da un mercato di nicchia a un mercato di massa. Con REPowerEU è stato raddoppiato l'obiettivo europeo dove entro il 2030 si vuole produrre nell'Unione dieci milioni di tonnellate d'idrogeno rinnovabile all'anno. Per questo è stato annunciata la creazione di un facilitatore di mercato per l'idrogeno così da colmare la carenza di investimenti e collegare la domanda e l'offerta future: una nuova Banca europea dell'idrogeno.
Questa dovrà contribuire a garantire l'acquisto di idrogeno rinnovabile, in particolare utilizzando le risorse del Fondo per l'innovazione e potrà investire 3 miliardi di euro.
Per von del Leyen la carenza di risorse umane costituisce un'altra sfida per le imprese europee, con il numero di posti di lavoro vacanti che ha raggiunto livelli record, dal personale non qualificato ai laureati. Per questo è stato previsto di investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze, di assumere professionisti specializzati dall'estero e di migliorare e accelerare il riconoscimento delle qualifiche in Europa.
È stato proposto inoltre che il 2023 diventi l'Anno europeo delle competenze e in particolare della formazione continua.
Sulla corruzione von der Leyen ha affermato che proteggeranno il bilancio europeo grazie al meccanismo di condizionalità. Con agenti stranieri che tentano di influenzare il sistema politico, imprese e fondazioni sospette che abusano del denaro pubblico, ha affermato che è essenziale per risultare credibili eliminare la corruzione all'interno dell'Unione. Per questo la Commissione presenterà misure per aggiornare il quadro legislativo. Sarà adottato un atteggiamento più duro nei confronti dei reati sull'arricchimento illecito, il traffico d'influenza e l'abuso di potere, oltre che della corruzione in senso più classico.
Sarà proposto di includere la corruzione nel regime di sanzioni in materia di diritti umani, il nuovo strumento per la protezione dei valori dell'UE all'estero.